La città di Amherst, nel Massachusetts, viene comunemente associata alla figura di Emily Dickinson, considerata una delle maggiori poetesse moderne degli Stati Uniti (e di tutto il mondo). Tuttavia, dalla sua fondazione nel 1703 fino ad oggi, Amherst ha dato i natali a letterati e ha accolto un vasto numero di studiosi, scrittori e poeti. Ma andiamo con ordine e proviamo a tracciare una cronologia di questi intellettuali che si sono susseguiti sul suolo della contea di Hampshire, talvolta collaborando tra di loro.
Noah Webster (1758–1843)
Noah Webster è un lessicografo, pioniere dei libri di testo, riformatore dell’ortografia in lingua inglese, scrittore politico, editore e autore. È il cosiddetto “padre dell’erudizione e dell’istruzione americana” con i suoi libri Speller (noti anche come Blue-backed Speller per il colore blu della copertina) che hanno insegnato l’ortografia e la lettura a cinque generazioni di bambini americani. Il suo cognome è diventato sinonimo di “dizionario” negli Stati Uniti, specialmente in seguito alla pubblicazione nel 1828 del suo American Dictionary of the English Language.
Dopo un’infruttuosa ricerca di lavoro come avvocato, Webster cambia rotta e apre una scuola privata che adotta come libri di testo alcune delle sue pubblicazioni, tra cui il già citato Speller. Forte sostenitore della Rivoluzione americana e della ratifica della Costituzione degli Stati Uniti, in seguito Webster criticherà fortemente la società americana come bisognosa di una base intellettuale, ritenendo che il nazionalismo americano fosse superiore a quello europeo perché i valori americani erano superiori.
Nel 1806 Webster pubblica il suo primo dizionario, A Compendious Dictionary of the English Language, mentre l’anno seguente comincia a lavorare a un dizionario ancora più ampio e completo che verrà pubblicato più di vent’anni dopo, nel 1828. Nel frattempo, verso la fine del 1812, Webster si trasferisce dal Connecticut (il suo stato natale) ad Amherst per supervisionare la scuola locale, le cui condizioni lo sconvolgono e lo impressionano a tal punto che nel 1813 comincia a raccogliere fondi per un’accademia «dove i ragazzi possano essere preparati per il college e le ragazze possano ricevere un’istruzione superiore». Dunque, un paio di anni dopo, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione, Webster apre, insieme al nonno di Emily Dickinson e con più di 190 iscritti tra ragazzi e ragazze, l’Accademia di Amherst, in cui «nessuno doveva lasciare la scuola a causa di problemi finanziari, perché la retta era gratuita per ogni pio studente che si preparava al ministero del Vangelo. Il vitto era di un dollaro alla settimana e, se non ci si poteva permettere questo, c’erano famiglie pronte ad accogliere gli studenti e le studentesse per piccoli servizi che potevano offrire nelle ore di svago».
Webster è anche determinante per la creazione del Copyright Act del 1831, la prima importante revisione statutaria della legge sul diritto d’autore degli Stati Uniti. Mentre era impegnato alla stesura al secondo volume del suo dizionario, Webster muore nel 1843 e i diritti del dizionario vengono acquisiti da George e Charles Merriam.
Helen Hunt Jackson (1830–1885)
Nata il 15 ottobre 1830 ad Amherst, Helen Hunt Jackson è una poetessa, scrittrice e attivista a sostegno dei nativi americani. Nel libro A Century of Dishonor (1881), Jackson descrive gli effetti negativi delle azioni governative, mentre nel romanzo Ramona (1884) illustra il maltrattamento dei nativi americani da parte del governo federale nella California meridionale dopo la guerra messicano-americana, attirando una notevole attenzione sulla sua causa. Apprezzato dai lettori per le sue qualità romantiche e pittoresche (piuttosto che per il contenuto politico), Ramona ottiene un tale successo commerciale che si stima sia stato ristampato trecento volte, diventando così popolare che numerosi appassionati del libro si riversano nella California meridionale per vedere coi propri occhi i luoghi dove si svolge la storia.
La formazione di Jackson inizia nel 1840 alla Amherst Academy, dove instaura quella che diventa un’amicizia e una corrispondenza per tutta la vita con Emily Dickinson, sua coetanea e compagna di classe, ma delle numerose lettere che si scambiarono sono ben poche quelle che sono sopravvissute. Nel 1852, a 22 anni, Jackson sposa il capitano dell’esercito americano Edward Bissell Hunt da cui ebbe due figli, l’uno morto neonato nel 1854 e l’altro nel 1865 a soli nove anni. Due anni prima della morte di quest’ultimo, anche Hunt muore in seguito a un incidente avvenuto mentre stava sperimentando una sua invenzione. La maggior parte dei primi versi elegiaci di Hunt nascono dunque da questa pesante esperienza di perdita e dolore.
La sua vera carriera letteraria comincia quando si trasferisce a Newport, nello stato del Rhode Island, nell’inverno del 1866. La sua prima poesia di successo, “Coronation”, appare su «The Atlantic» tre anni dopo, dando inizio a un lungo e proficuo rapporto con la rivista e in seguito con «The Century», «The Nation» e «Independent». Tra il 1868 e il 1870, Jackson viaggia in Europa per lavoro, continuando a scrivere pezzi per la stampa oltreoceano.
Nell’inverno a cavallo tra il 1873 e il 1874 si trova in Colorado in cerca di riposo nella speranza di una cura per la tubercolosi. A Colorado Springs, Hunt incontra per la prima volta William Sharpless Jackson, un ricco banchiere e dirigente ferroviario con cui si sposa nel 1875 assumendone il cognome, con il quale viene conosciuta soprattutto per i suoi scritti successivi. Infatti, i suoi primi lavori sono pubblicati con le sole iniziali “H.H.” per mantenere l’anonimato. Jackson Ralph Waldo Emerson ammirava le sue poesie e ne utilizzò alcune nelle sue letture pubbliche, includendone cinque nel suo Parnassus: An Anthology of Poetry (1880). Nei due anni successivi pubblica tre romanzi per la collana di pubblicazioni anonime No Name e incoraggia Emily Dickinson a contribuire con una sua poesia che viene inserita nel libro A Masque of Poets (sempre della stessa collana) che propone numerosi scritti in versi, pubblicati in forma anonima, così che le opere originali venissero giudicate in base ai meriti, senza alcun preconcetto sull’autore o sull’autrice.
Nel 1879, gli interessi di Jackson si rivolgono ai nativi americani in seguito ad una conferenza a Boston di Standing Bear, capo della tribù Ponca, che illustra l’allontanamento forzato dei Ponca dalla loro riserva nel Nebraska e il loro trasferimento nella riserva dei Quapaw in un Territorio indiano in Oklahoma, dove soffrirono per le malattie, il clima rigido e le scarse provviste. Sconvolta dai maltrattamenti subiti dai nativi americani da parte degli agenti governativi, Jackson diventa un’attivista a loro favore, informandosi, rendendo pubblica la cattiva condotta del governo statunitense, facendo circolare petizioni, raccogliendo fondi e scrivendo di proprio pugno lettere al «New York Times» per conto dei Ponca. Da questo momento, Jackson tiene accesi scambi di lettere con i funzionari federali sulle ingiustizie commesse contro i Ponca e altre tribù indiane americane e ottiene il sostegno di diversi editori di giornali che pubblicano i suoi reportage.
Dopo aver assistito al successo di Century of Dishonor e di Ramona, nel 1885 Helena Hunt Jackson muore a San Francisco a causa di un cancro allo stomaco, lasciando incompiuto un libro per bambini sui nativi americani.
Emily Dickinson (1830–1886)
Nata, cresciuta e morta ad Amherst, Emily Dickinson è considerata oggi una delle figure più importanti della poesia americana, sebbene poco apprezzata mentre era in vita.
Dickinson proviene da una famiglia importante e fortemente legata alla comunità, ma altrettanto non si può dire di lei stessa che predilige una vita appartata, nella sua camera da letto, senza alcun interesse per la vita amorosa o matrimoniale e basando le proprie amicizie sulla mera corrispondenza.
Se da un lato Dickinson è una scrittrice prolifica con circa 1.800 poesie, dall’altro le sue uniche pubblicazioni in vita sono dieci e includono opere in versi così singolari che vengono modificate in modo significativo per meglio adattarsi alle regole poetiche convenzionali. Le sue poesie, infatti, sono prive di titolo, costituite da versi brevi e presentano la rima obliqua, oltre a una capitalizzazione e a una punteggiatura inconsuete. I temi spaziano dalla morte all’immortalità (due costanti anche nella corrispondenza con amici e conoscenti), esplorando anche l’estetica, la natura, la società e la spiritualità.
La straordinarietà della storia di Dickinson risiede nel fatto che solamente dopo la sua morte, la sorella minore Lavinia scopre l’archivio di poesie di Emily, pubblicandone una selezione (rimaneggiata) per la prima volta nel 1890. Tra il 1955 e il 1958, invece, lo studioso di letteratura americana Thomas H. Johnson pubblica prima tre volumi che includono tutte le poesie (inalterate) di Dickinson e in seguito altri tre volumi con le lettere.
Ray Stannard Baker (1870–1946)
Più conosciuto con lo pseudonimo David Grayson, Ray Stannard Baker è un giornalista, storico e biografo originario del Michigan e trasferitosi nel 1910 ad Amherst.
Baker, dopo aver conseguito la laurea al Michigan State Agricultural College, frequenta la facoltà di giurisprudenza per poi abbandonarla e cominciare la carriera di giornalista nel 1892, indagando nel 1894 sullo sciopero Pullman (indetto dai ferrovieri per ottenere il riconoscimento del sindacato e l’aumento dei salari) e sull’esercito di Coxey (una marcia di protesta dei disoccupati degli Stati Uniti, guidata dall’imprenditore dell’Ohio Jacob Coxey) per il «Chicago News-Record».
Alla fine dell’Ottocento, Baker entra a far parte della redazione di «McClure’s», una rivista pioniera del giornalismo investigativo, e di pari passo si diletta nell’ambito della narrativa, scrivendo storie per bambini per la rivista «Youth’s Companion» e pubblicando (sotto pseudonimo) una serie in nove volumi di racconti sulla vita rurale in America che raggiunge milioni di lettori in tutto il mondo.
Coinvolto nella rivolta di Atlanta del 1906, Baker pubblica due anni dopo il libro Following the Color Line: An Account of Negro Citizenship in the American Democracy, uno studio sulle condizioni di vita degli afroamericani negli Stati Uniti nel primo decennio del 1900, diventando il primo giornalista di spicco a esaminare la divisione razziale e riscuotendo un enorme successo.
Nel corso delle elezioni presidenziali del 1912, Baker sostiene la candidatura di Thomas Woodrow Wilson con il quale stringe poi un forte legame di amicizia. Per studiare da vicino la guerra, nel 1918 Wilson invia lo scrittore in Europa, dove partecipa attivamente ai negoziati di pace di Versailles come addetto stampa. Tra il 1925 e il 1927, Baker pubblica i sei volumi di The Public Papers of Woodrow Wilson, ovvero un’ampia documentazione della sua amministrazione presidenziale e delle questioni che ha affrontato, e tra il 1927 e il 1939 gli otto volumi di Woodrow Wilson: Life and Letters che gli valsero il Premio Pulitzer per la biografia e l’autobiografia nel 1940.
Robert Francis (1901–1987)
Nato agli albori del Novecento, Robert Francis è un poeta che ha trascorso gran parte della propria vita ad Amherst a partire dal 1926, anno in cui comincia a lavorare come insegnante d’inglese nel liceo locale. Abbandona la carriera scolastica solamente l’anno dopo per vivere della propria poesia e nel 1940 si costruisce una piccola casa che chiama, come buon auspicio, “Fort Juniper” (“Forte Ginepro”), perché il ginepro è quasi indistruttibile.
Il principale mentore poetico di Francis è Robert Frost e il suo primo volume di poesie, Stand Here With Me (1936), mostra una voce poetica che ricorda quella di Frost. Nel 1938 pubblica il suo secondo libro di poesie Valhalla and Other Poems che viene premiato l’anno successivo con lo Shelley Memorial Award della Poetry Society of America e vinto anni dopo anche da poeti quali Edgar Lee Masters ed E.E. Cummings.
Le sue prime poesie sono caratterizzate da temi naturalistici e significati nascosti che richiamano Frost, mentre nella sua produzione più matura Francis trova una voce propria, impiegando giochi di parole, rime oblique e ripetizioni di parole chiave. Eccetto un lungo poema in blank verse di stampo frostiano, la sua poesia consiste per la maggior parte di liriche concise, limitate nella gamma tematica, ma ciononostante elaborate e profondamente personali.
Philip Dey Eastman (1909–1986)
Nato ad Amherst nel 1909, P.D. Eastman è noto per essere non solo scrittore e illustratore di numerosi libri per bambini, ma anche per aver lavorato a stretto contatto con Theodor Geisel, più conosciuto come Dr. Seuss, con il quale collabora alla collana “Beginner Books” (fondata da Geisel stesso) della casa editrice Random House.
Dal 1936 al 1941, Eastman lavora presso la Walt Disney Productions come assistente all’animazione, al disegno delle storie e alla progettazione della produzione e nel 1942 si arruola nell’esercito e viene assegnato all’unità cinematografica dei Signal Corps, diretta da Geisel, occupandosi della pianificazione delle immagini per le sequenze animate dei film di orientamento e di addestramento.
Dal 1945 al 1952, Eastman lavora presso la United Productions of America (UPA) come sceneggiatore e disegnatore di storyboard per la serie Mr. Magoo. Nel 1950 vince il Premio Oscar per la categoria dei cortometraggi e dei cartoni animati per la commedia animata Gerald McBoing-Boing di cui ha firmato la sceneggiatura.
Webster, Jackson, Dickinson, Baker, Francis, Eastman: questi sono alcuni dei nomi dei letterati più importanti che sono nati oppure hanno vissuto ad Amherst, una città del Massachusetts che, specialmente negli ultimi secoli, ha visto il susseguirsi di persone animate dall’amore per la letteratura, per la cultura e per l’arte in tutte le sue forme.