Ascesa e declino di Lady Blessington

Da un paesino irlandese ai vertici della migliore società, la storia della Contessa di Blessington sembra quella di una delle eroine dei suoi romanzi sentimentali.

Aveva portato l’ultimo Keepsake, quella splendida pubblicazione in seta marezzata che a quel tempo registrava le novità più recenti; e si riteneva molto fortunato di essere il primo a sfogliarlo con lei, soffermandosi sulle immagini incise su rame di signore e gentiluomini dalle guance e il sorriso luminosi, e facendo rilevare l’eccellenza dei versi umoristici e l’interesse delle storie sentimentali. (G. Eliot, Middlemarch, cap. XXVII)

Nel romanzo Middlemarch di George Eliot viene spesso menzionato il Keepsake, una sorta di annuario letterario, molto popolare nell’Ottocento, che conteneva scritti di carattere sentimentale in prosa e in versi, oltre a leziose illustrazioni. Era curato da una donna: Lady Blessington. Ripercorriamo allora insieme la vita, con i suoi successi e le sue difficoltà, di questa scrittrice che ha saputo trarre il meglio dal momento storico in cui ha vissuto e dagli incontri con altri scrittori e personalità.

Marguerite di Blessington ritratta da Sir Thomas Lawrence nel 1822.

Il matrimonio con il Conte

Nata nel 1789, la giovane Margaret Power è di salute cagionevole e non possiede alcun tratto di quella bellezza per la quale sarebbe stata esaltata in futuro. Ha solo quindici anni quando diventa l’oggetto delle attenzioni del Capitano Murray e del Capitano Farmer, ma è quest’ultimo che riesce a convolare a nozze con la giovane nel 1805. Margaret detesta l’uomo che suo padre aveva desiderato come marito per lei; Farmer è infatti colpito da attacchi di passione irrefrenabile che gli fanno perdere il controllo. Si vocifera addirittura che sia malato di mente e che Edmund Power ne sia consapevole quando gli concede la mano della figlia.

Dopo aver resistito al suo comportamento violento per qualche mese, Margaret lascia il marito e torna alla casa del padre, ma viene accolta con una tale freddezza da richiedere accoglienza a una zia. In seguito, dopo aver vissuto anche a Dublino e nella contea di Hampshire, si stabilisce con il fratello Robert a Manchester Square a Londra, aprendo le porte del loro salotto a numerose personalità dell’epoca, tra cui Charles John Gardiner Conte di Blessington.

Charles John Gardiner Lord di Blessington ritratto da James Holmes nel 1812.

Nel 1817, in seguito alla morte del marito in una rissa tra ubriachi, Margaret è finalmente libera dal suo matrimonio con Farmer e l’anno seguente convola a nozze con il Conte di Blessington, adottando il nome di Marguerite. Il Conte era stato precedentemente sposato e, al momento della sua unione con la Contessa, ha una figlia, Lady Harriet, che nel 1827 diventa la moglie di Alfred Guillaume Gabriel Conte d’Orsay e nel 1853 dell’onorevole Charles Spencer Cowper.

Il Grand Tour in Europa

Lady Blessington e suo marito trascorrono i primi tre anni del loro matrimonio a Londra, aprendo le porte della loro abitazione ai più distinti intellettuali, poeti e statisti del periodo, per poi partire alla volta di un Grand Tour in Europa. Inizialmente, la Contessa avrebbe preferito rimanere su suolo britannico per non abbandonare l’alta società che l’aveva accolta a Londra, ma poi preferisce stare al fianco del marito, il cui più grande sogno era visitare tutto il continente. In Italia, la coppia viene raggiunta dal Conte d’Orsay che ha dunque anch’egli l’occasione di conoscere Lord Byron a Genova. A proposito di questo incontro, Lady Blessington registra nei suoi diari le sue prime impressioni sul poeta che non corrispondono con l’idea che inizialmente si era fatta su di lui:

Lord Byron saluta Lady Blessington, disegno di R. Wesley Rand, 1880–1900.

«Se mi chiedessero di sottolineare l’importante difetto dei modi di Byron, direi che si tratta di una frivolezza incompatibile con l’idea che attribuiamo all’autore di “Childe Harold” e “Manfred”, e un desiderio di padronanza di sé e dignità che dovrebbe caratterizzare un uomo di nascita e genio. Nonostante questo difetto, i suoi modi sono molto affascinanti, forse più che se fossero dignitosi; ma è troppo allegro, troppo impertinente per essere un poeta1M. Blessington, The Idler in Italy, Henry Colburn Publisher, Londra, 1839, vol. 1, p. 289..»

Nel 1823, sempre durante il viaggio, i Blessington ricevono la notizia della morte, ad appena dieci anni, del Visconte Mountjoy, il figlio del Conte da primo matrimonio e suo legittimo erede. Di conseguenza, egli apporta delle modifiche al proprio testamento, lasciando alla moglie gran parte della sua fortuna e al Conte d’Orsay un’ingente somma che sarebbe diventata sua nel momento in cui avrebbe sposato una delle sue figlie. Quindi, come già accennato, nel 1827 d’Orsay sposa la quindicenne Lady Harriet. Di quest’ultima, Lady Blessington lascia nelle sue memorie un ritratto non del tutto lusinghiero:

Alfred Guillaume Gabriel Conte d’Orsay ritratto da George Hayter nel 1839.

«Lasciata la scuola senza alcuna conoscenza del mondo, conoscenza della società, dei suoi usi e delle sue forme, del tutto inesperta, affidata alle cure di estranei e naturalmente indisposta a qualsiasi sforzo che potrebbe portare a sforzi per conciliarli; ella fu portata dal suo paese in un paese lontano, per sposare un uomo che non aveva mai visto, fino al periodo del suo arrivo in Italia, dove, a poche settimane dal suo primo incontro con quel signore straniero che aveva avuto rapporti di intimità con il padre, era destinata a diventare la sua sposa.

Harriet Gardiner, nata Blessington ritratta da  Lizinka Aimée Zoé De Mirbel.

Lady Harriet aveva un aspetto estremamente fanciullesco, era pallida e piuttosto inanimata nell’espressione, silenziosa e riservata. Non c’era alcuna apparenza di familiarità con nessuno intorno a lei, nessuna aria o aspetto di femminilità, nessuna parvenza di soddisfazione per la sua nuova posizione, doveva essere osservata nel suo comportamento o portamento. Raramente o mai parlava; era poco notata; era considerata una semplice scolaretta. Penso che i suoi sentimenti fossero schiacciati, repressi e le sue emozioni spinte verso l’interno, dal senso di leggerezza e indifferenza, e dalla stranezza e freddezza di tutto ciò che la circondava; e divenne indifferente, strana e fredda, e apparentemente priva di ogni vivacità e interesse per la società, o per la compagnia di qualsiasi persona in essa. Le persone si sbagliavano sul suo conto; e lei, forse, si sbagliava anche sugli altri. L’atto di suo padre aveva portato a tutte queste idee sbagliate e fraintendimenti, sfociati in sospetti, animosità, avversioni e totale allontanamento2M. Blessington,  Memoirs of Lady Blessington, vol. 1, p. 126..»

Dal matrimonio, il Conte riceve circa quarantamila sterline, ma sulla soglia della chiesa, i novelli sposi si separano: non si interessano l’uno dell’altra e non si amano, sebbene abitino sotto lo stesso tetto e nella stessa casa dei Blessington. Tuttavia, “la dolce vita” dei Blessington e dei loro accompagnatori era stata davvero dolce, perché grazie alla loro ricchezza e al loro status venivano accolti ed erano benvoluti da chiunque incontrassero su suolo italiano.

La crisi che accende il suo estro letterario

Nel 1828, prima di rientrare definitivamente a Londra, i Blessington-d’Orsay si recano a Parigi per vivere l’essenza della città francese fino a maggio 1829, quando Lord Blessington muore inaspettatamente a causa di un colpo apoplettico. In seguito alla morte del marito, le entrate della Contessa scendono a duemila sterline (a fronte delle trentamila finché egli era ancora in vita) e dunque si vede costretta a tornare anticipatamente in Inghilterra, accompagnata come sempre dal fidato Conte d’Orsay con la moglie. Il loro rientro a Londra coincide anche con la separazione definitiva dei coniugi d’Orsay: Lady Harriet si ritira a vivere a Parigi, mentre il Conte si stabilisce a Gore House con Lady Blessington.

Non appena Lady Blessington si trasferisce a Gore House, il mondo comincia a speculare sulla sua posizione. Era troppo bella, troppo intelligente, troppo affascinante e troppo indipendente per riuscire a scappare dalle malelingue, e si credeva che il Conte d’Orsay fosse il suo amante (sebbene lei avesse dodici anni in più rispetto a lui).

In questo periodo, Lady Blessington comincia a scrivere le sue prime opere con il solo scopo di aumentare la sua misera rendita. Attingendo dalle memorie del viaggio in Italia e dalle conversazioni con Lord Byron scrive Conversations of Lord Byron (potete leggerlo qui) che esce inizialmente a puntate su «The New Monthly Magazine» e poi in un unico volume nel 1832. Da questo momento, la Contessa produce numerosi romanzi, racconti, poesie, recensioni e qualsiasi altro tipo di testo letterario, ma, data la natura effimera delle sue opere strettamente legate al periodo storico in cui vive, nulla di ciò che porta la sua firma ha successo anche dopo la sua morte. Lady Blessington diventa ancora più popolare quando assume il ruolo di editor per i cosiddetti Annual, Keepsake, Forget-me-not e Book of Beauty, dei libri di diverso genere che raccolgono illustrazioni, versi, saggi e contributi da parte di personalità dell’epoca. Per questo, la scrittrice impiega gran parte del suo tempo ad accogliere a Gore House coloro ai quali avrebbe chiesto un contributo per le opere a cui stava lavorando, e in questo modo riesce ad aggiungere delle ulteriori duemila sterline alle proprie entrate (senza però pagare gli artisti che avevano contribuito alle sue raccolte, se non solo coloro che senza un compenso monetario non avrebbero prodotto alcunché).

L’amicizia con Letitia Elizabeth Landon

«Ci sono moltissime persone famose che scrivono per il Keepsake, in ogni caso» replicò con un tono a un tempo risentito ed esitante. «È la prima volta che lo sento definire sciocco.»«Credo di dovervi contraddire e accusare di essere un barbaro» disse Rosamond guardando Lydgate con un sorriso. «Ho il sospetto che ignoriate tutto su Lady Blessington e L.E.L.» Rosamond stessa non mancava di apprezzare queste scrittrici, ma non si comprometteva mai con un’ammirazione troppo decisa ed era pronta a cogliere ogni minimo accenno a ciò che, secondo Lydgate, non era del gusto migliore. (G. Eliot, Middlemarch, cap. XXVII)

L.E.L. ritratta da Henry William Pickersgill nel 1829.

Sempre in Middlemarch, in un altro paragrafo poco più avanti rispetto a quello che apre questo articolo, insieme al Keepsake e a Lady Blessington, viene anche menzionata L.E.L., ovvero Letitia Elizabeth Landon, un’altra scrittrice dell’epoca. Nell’immaginario comune (complici anche i quadri che le ritraggono sempre da sole, e pochissime volte sedute allo scrittoio), queste autrici vittoriane sono isolate dal resto della comunità di letterati e lavorano in solitaria alle proprie opere, a differenza degli uomini che vengono calati in un contesto collaborativo e considerati come membri di una cerchia di intellettuali che discutono tra di loro, si aiutano e si influenzano a vicenda, come per Wordsworth con Coleridge o per Lord Byron con Shelley. La relazione artistica e professionale tra Lady Blessington e Landon rappresenta infatti un ottimo esempio di quell’impegno nella vita lavorativa delle donne scrittrici. Né l’una né l’altra veniva considerata come una tranquilla signora aristocratica e probabilmente Lady Blessington, tra le due, era addirittura quella più “pericolosa”: il matrimonio con Lord Blessington non aveva fatto dimenticare il destino drammatico del suo primo marito e, soprattutto, per parecchi anni aveva vissuto sotto la protezione di un uomo, il Conte d’Orsay, che non era suo marito. Anche Landon, però, era soggetta ad aspre critiche sociali: viveva da sola e si vociferava che, da nubile e in totale segretezza, avesse addirittura avuto dei figli.

Dalla cronologia della carriera letteraria di queste due donne reiette secondo il buon costume vittoriano, si può intuire che si conoscessero, dal momento che Landon cura il Book of Beauty nel 1832 e nell’anno seguente Lady Blessington prende il suo posto. Alcuni critici pensano che questo cambiamento sia dovuto al fatto che proprio in quegli anni era uscito Conversations of Lord Byron e con esso il nome della sua autrice era sulla bocca di tutti, stavolta per un motivo più ragionevole.

Nel frattempo, Landon comincia a curare a sua volta il Drawing Room Scrapbook e a contribuire al Book of Beauty inviando delle poesie. Di rimando, qualche anno più tardi, Blessington pubblica il Drawing Room Portfolio che compete direttamente con l’opera curata da Landon, anche e soprattutto perché contiene delle illustrazioni comparse per la prima volta nello Scrapbook. Secondo un giornalista del «London Times», però, quest’appropriazione sembra più un’azione collaborativa che competitiva.La natura dell’amicizia tra le due è evidente anche nello Scrapbook del 1839 di Landon, in cui non sono presenti segnali di rancore nei confronti di Lady Blessington, ma piuttosto di cooperazione e rispetto. Nel Portfolio dello stesso anno, infatti, quest’ultima include il pezzo intitolato “A Marguerite, Contessa di Blessington” scritto da L.E.L., in cui la scrittrice descrive quelle qualità dell’amica che avevano affascinato Lord Byron:

Egli deve aver guardato quel viso dolce,
E sentito che quegli occhi erano gentili;
Non c’è bisogno di temere da una come te
La maschera, il burlone, il cieco.

Inoltre, il tributo di Landon prende le difese della Contessa contro “odio e falsità mascherati” da parte della società londinese che aveva criticato aspramente il romanzo Victims of Society scritto da Lady Blessington nel 1837:

La tua pagina è aperta al mio fianco,
La tua ultima, che racconta
Come in un mondo che sembra così giusto
Dimorano odio e menzogna.

Le vicende che seguono la morte di L.E.L. sottolineano ancor di più l’amicizia che la legava a Lady Blessington. Nel 1839, infatti, Landon lascia l’Inghilterra in seguito agli scandali che avevano macchiato il suo nome ed è poi morta in circostanze sospette in Africa, nell’attuale Ghana. Lady Blessington soffre così tanto per la perdita di Landon sia come collega sia come amica che chiede al medico irlandese Richard Robert Madden di ripercorrere i suoi ultimi giorni e di indagare sulla sua morte.

Un’altra indicazione della natura dell’amicizia tra queste due donne è la somiglianza tra la vita di Landon e la storia della protagonista del sopra citato romanzo di Lady Blessington intitolato Victims of Society, in cui l’eroina femminile subisce lo stesso trattamento che aveva vissuto L.E.L. sulla propria pelle. Entrambe sono estroverse, fiduciose, inconsapevoli delle critiche sollevate dalla morale inglese e ingenuamente convinte che la società non avrebbe denigrato una donna intenzionata ad abbandonare i modelli loro imposti.

Blessington e Landon erano unite da una relazione dinamica, aiutandosi a vicenda sia nella sfera personale e sia in quella professionale per avere successo sul mercato letterario dell’epoca, dimostrando l’intensità del loro intento.

Gore House, nel quartiere di Kensington a Londra. Oggi, al suo posto sorge la sala da concerto Royal Albert Hall.

La decadenza di una vita sfarzosa e vivace

Tornando a Lady Blessington, nel 1839 viene pubblicato The Idler in Italy, seguito due anni dopo da The Idler in France, riscuotendo un discreto successo. Questi diari di viaggio rispecchiano l’idea che la Contessa ama dare di sé: quella di una donna intelligente e intraprendente, con uno sguardo che va oltre la mera annotazione di impressioni temporanee o la descrizione paesaggistica. Le due opere offrono anche riflessioni sulla natura femminile e sui rapporti di genere, spesso con dei confronti tra le donne provenienti da paesi differenti. 

Dopo un certo periodo, il pubblico inizia a stancarsi di questo tipo di letteratura; di conseguenza i guadagni di Lady Blessington cominciano a diminuire, insieme alle vendite dei suoi romanzi. Questo momento di crisi lavorativa si ripercuote nella sfera privata e nel 1849 la scrittrice si vede costretta a lasciare ai creditori la sua Gore House con tutti i tesori artistici in essa contenuti e si reca a Parigi dal Conte d’Orsay, il quale aveva giocato d’anticipo ed era scappato lasciandosi alle spalle i debiti. Insieme a Lady Blessington, tramonta anche il massimo splendore di Gore House che viene messa all’asta: quella stessa casa in cui Benjamin Disraeli aveva iniziato a scrivere Venetia e dove Hans Christian Andersen aveva incontrato per la prima volta Charles Dickens.

A sessant’anni, per Lady Blessington tutto è ormai perduto: la bellezza, la giovinezza, il benessere e la carriera. Il suo rientro a Parigi, però, sembra ravvivare in lei quell’energia che non era ancora del tutto spenta, spingendola a riprendere in mano penna e calamaio. Tuttavia, nemmeno sei mesi dopo il suo arrivo nella capitale francese, nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1849, Lady Blessington si spegne a causa di un attacco di cuore. Il dolore per il Conte d’Orsay è tale che commissiona per lei una tomba-monumento a Chambourcy, dove lui stesso viene sepolto alla sua morte appena tre anni dopo.

Lady Blessington era nata per stare in società e i suoi scritti, intesi per la società del tempo, godono di un successo che si riflette nella popolarità della loro autrice. La raccolta delle sue corrispondenze è immensa, includendo tra i destinatari le personalità più in vista nella prima metà del XIX secolo. Oggi, le sue opere non hanno più alcun rilievo per i canoni letterari attuali, ma la Contessa possiede ancora quel fascino così simile a quello delle protagoniste dei suoi romanzi, alla costante ricerca del proprio posto nel mondo e dei mezzi per essere indipendenti.

Disegno della tomba di Marguerite di Blessington

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